All'inizio di quest'anno scolastico 2015/2016 sperimento, con gli alunni/e della mia scuola, un nuovo percorso didattico di Arte e Immagine: nuove cose da apprendere e nuovi modi di apprenderle.
Una materia, quella dell'arte, che può aprire a parecchi di loro nuove prospettive d'invenzione, di affermazione della propria personalità e di conoscenza. Lo studio dell'arte fornisce gli indispensabili strumenti per potersi orientare in un mondo dell'informazione in cui sempre più spesso l'immagine può cambiare il corso degli eventi quotidiani e talvolta storici: si pensi, ad esempio, al forte impatto mediatico che alcune immagini fotografiche hanno recentemente avuto sull'opinione pubblica mondiale.
Imparare a conoscere e a fare arte significa pure acquisire la consapevolezza di tutte quelle attività economiche che girano intorno alla cultura visiva: dall'industria all'artigianato, dall'architettura alla moda, dal restauro alla gestione museale, dal turismo all'istruzione, dalla grafica editoriale alla pubblicità ecc. Insomma, di questi tempi, cosa di più utile e saggio si può consigliare ad un giovane se non l'acquisizione almeno di qualche conoscenza in questo campo? Mai come adesso, infatti, non ha senso domandare ad un ragazzo “Cosa vuoi fare da grande?”, quando, invece, sarebbe più utile domandargli “Cosa sarai in grado di fare da grande?”.
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