A volte, per poter illustrare meglio certe lezioni, affianco alla multimedialità qualche disegno fatto con i gessetti sulla vecchia lavagna d'ardesia. In questi casi c'è sempre qualche alunno o alunna che esordisce con uno, o più, di questi complimenti nei miei confronti: "Bravo prof!”, “Bellissimo!”, “Complimenti!”
Ringrazio sentitamente, ma subito dopo chiedo ai miei alunni se dispensano gli stessi complimenti, ad esempio, alle loro docenti di Italiano o di Matematica quando scrivono belle frasi o complesse espressioni sulla medesima lavagna. La risposta è no, naturalmente.
Che vogliamo farci! Nonostante che la vita di tutti quanti noi sia ormai immersa in un mare di informazioni visive ancora oggi, nell'ambiente scolastico, il saper disegnare è percepito come una abilità fuori dal comune e, magari, anche un po' stravagante.
Eppure ogni oggetto che usiamo, “dal cucchiaio alla città” è stato disegnato e anche i caratteri usati per scrivere le lettere e i numeri. Tutto quello che è stato creato dall'uomo è stato prima disegnato e anche la natura è stata copiata con il disegno.
Quindi perché a scuola il saper disegnare deve essere considerato una abilità fuori dal comune o comunque non “normale” quanto il saper scrivere o il saper far di conto?
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