Tutto il gruppo classe sia della terza A che delle terze B e C ha collaborato per raggiungere un obiettivo comune: la riproduzione su un grande foglio di carta del quadro intitolato "Guernica" di Picasso.
Attraverso un lavoro di apprendimento delle caratteristiche delle figure rappresentate nel dipinto e di approfondimento dei loro significati simbolici, ciascun alunno e alunna della classe ha partecipato attivamente alla formazione di una sua nuova consapevolezza della Storia Sociale e Artistica della prima metà del Novecento.
Attraverso un lavoro di apprendimento delle caratteristiche delle figure rappresentate nel dipinto e di approfondimento dei loro significati simbolici, ciascun alunno e alunna della classe ha partecipato attivamente alla formazione di una sua nuova consapevolezza della Storia Sociale e Artistica della prima metà del Novecento.
La metodologia adottata è stata quella del Cooperative Learning (Apprendimento Cooperativo):
"L'apprendimento cooperativo è una nuova visione pedagogica e didattica che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento ed alternativa alla tradizionale lezione accademica frontale." ( da Wikipedia)
L'Arte, per sua essenza, è anticonformista, costringe a uno sguardo decentrato, scompagina il senso comune, è sempre un pugno in faccia alla normalità. Per questo tu più di tutti incontri difficoltà a farti capire dai ragazzi. Le letterate dovrebbero darti una mano, ma in quanto donne non gli è stato insegnato a guardare l'eccentricità, ma solo la perpetuazione della norma grammaticale, non l'eccezione e l'eccezionalità della Letteratura. La letteratura non è un esercizio in fondo a un brano, è il dono del pensiero libero che trova conferma nell'Arte. Ma la filosofia dell'orticello non contempla ciò! E l'omologazione vince, la scuola stessa la inocula, come un vaccino contro la grandezza!
RispondiEliminaSono sostanzialmente d'accordo, penso solo che lo sguardo attento all'eccentricità, anziché alla norma, non sia una prerogativa più maschile che femminile. Nella nostra scuola penso che lo sguardo attento all'eccentricità coincida, più che altro, con una didattica che superi i paletti imposti dalla antiquata gerarchia disciplinare classico/scientifico/tecnico, dallo sterile nozionismo e dalla pedante misurazione standardizzata delle conoscenze. Questa sì, sono d'accordo con te, sarebbe una didattica più difficoltosa, ma senz'altro più proficua.
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